lunedì 7 gennaio 2008
"La prego di preparare la macchina..."
sceneggiatura di Susanna Raule, Ford Ravenstock II, secondo episodio, tavola 8:
Descrizione complessiva della tav: Interno, giorno. Siamo nella camera da letto di Ravenstock, che si trova al terzo piano della casa, sul retro. È una stanza mansardata, con una finestra tonda, sui toni del verde-bluastro (leggermente più sul blu del salotto). Il letto, matrimoniale, ha la testiera a spirali di ferro battuto, lo specchio è di quelli ovali, girevoli, a figura intera.
1. Vig grande. Vediamo la stanza. Ravenstock è di fronte allo specchio, in piedi. Si sta aggiustando il nodo della cravatta. Ha addosso la camicia, bianca, i calzini e un paio di boxer a righine azzurre. Ha un’espressione afflitta. Emerson, in piedi poco distante, lo osserva con sguardo critico, a braccia conserte.
Dida: 8 Luglio 2005, h. 11.46 am, Lower East Side, Manhattan, NYC.
Raventock: Mi ha chiamato dandy debosciato, Emerson…
Emerson: Sono certo che non intendeva essere offensiva, signore.
2. Ravenstock si infila una gamba dei pantaloni, saltellando. I pantaloni sono neri, ovviamente.
Ravenstock: Lei… dice?
Emerson: Certamente, signore. Non dimentichi che la signorina Moore, al di là delle sue molteplici qualità, non padroneggia completamente la lingua inglese.
3. Ravenstock si infila il panciotto (grigio).
Ravenstock: Sì, ci ho fatto caso anch’io. Pensavo fosse un vezzo dei nativi dell’Oklahoma.
Emerson: Immagino che, volendo, la si potrebbe mettere così.
(collegato): Ha intenzione di cominciare dalla signora Treppaglia?
4. Ravenstock mette la giacca. Ora è il “solito” Ravenstock.
Ravenstock: Sì, signor Emerson. La prego di preparare la macchina.
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1 commento:
Acc! E io che speravo di attirare il pubblico femminile lasciando intendere che si vedeva Ravestock in mutande in una situazione "hot"... :D
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